A Zagabria oggi 211 nuovi positivi su 1200 test effettuati, mentre la capitale conta complessivamente quasi 3 mila 500 casi di positività. Numeri in calo e più che dimezzati rispetto ai giorni scorsi tanto da lasciare stupiti addirittura gli esperti. “Probabilmente i cittadini hanno compreso la gravità del problema e si stanno responsabilizzando” ha affermato Zvonimir Šostar del Centro scientifico per la salute pubblica facendo capire che comunque la crisi non è ancora superata e che l’apice di questa fase epidemiologica potrebbe concretizzarsi a metà novembre.
Sui 477 test effettuati ieri nella Regione istriana, ben 46 risultano positivi. Da Pola fanno sapere che metà di questi sono cosiddetti casi importanti in maggioranza da Fiume ma anche da Italia, Slovenia e Croazia, 16 si riferiscono a persone in isolamento mentre per altri 7 è in corso l’indagine epidemiologica. La penisola registra attualmente 241 i casi attivi mentre sono quasi 830 persone sono in regime di isolamento.
Intanto da segnalare che l’Istituto nazionale per la salute pubblica ha emanato alcuni nuovi criteri su tamponi e isolamento. Avranno diritto al test – naturalmente se le capacità lo acconsentiranno- tutte le persone con sintomi riconducibili al Covid 19 che ne faranno richiesta perché entrate in contatto con una persona positiva. Per i contatti, viene ridotto da 14 a 10 giorni il periodo di isolamento, ad eccezione dei dipendenti di Case per riposo per anziani per cui la quarantena continuerà ad essere di due settimane.
Lionella Pausin Acquavita