In mattinata poco prima delle 10.00 è stato completato il recupero di quello che rimane del drone militare di 6 tonnellate caduto al suolo giovedì scorso nel quartiere di Jarun a Zagabria. Nell'operazione iniziata ieri è stato fatto uso di una gru. Sul posto gli artificieri, vigili del fuoco, un'autoambulanza e la polizia militare. Era presente pure il Ministro della difesa Mario Banožić. Per precauzione stati fatti evacuare gli studenti del padiglione più vicino della casa dello studente Stjepan Radić. Ora i resti del drone a pilotaggio remoto verranno sottoposti a dettagliata indagine e verifiche in una caserma di Zagabria. Ieri sera era stata recuperata la scatola nera del drone che dovrebbe dare la risposta a tanti interrogativi. Dal canto suo il comandante della Polizia militare, Vlado Kovačević ha dichiarato alla Televisione pubblica che un frammento del drone indica la possibilità che trasportasse una carica esplosiva. Le sue parole dunque non sostengono la tesi avanzata inizialmente, che si trattasse di un drone da ricognizione a scopo di spionaggio. E viene alimentata così l'inquietante ipotesi che la finalità fosse un'altra.
Valmer Cusma