Vengono definiti catastrofe demografica dalla Croazia i primi dati del censimento 2021. Nel Paese infatti si registra il calo di quasi 400 mila abitanti rispetto al 2011 e ora solo tre citta' ne hanno piu' di 100.000. La flessione e' presente anche sul territorio istro quarnerino montano.Secondo i primi risultati del censimento dell'altr'anno pubblicati dall'Istituto nazionale di statistica, in Croazia vivono 3,88 milioni di abitanti, quasi 400 mila in meno rispetto al rilevamento del 2011. In termini percentuali il calo e' del 9,25 percento. Solo tre citta' ne hanno oltre 100 mila: Zagabria poco meno di 770 mila, Spalato 161 mila e Fiume quasi 109 mila. La minor flessione si e' avuta a Zagabria, del 2,54 percento, quella maggiore, nella regione di Vukovar e dello Srijem, pari a quasi il 20%. A Vukovar gli abitanti sono scesi a 23.500. La flessione demografica e' presente anche sul territorio quarnerino-montano, dove ora vivono 266.500 persone, quasi 30 mila in meno che nel 2011. Meno accentuato il calo in Istria con meno di 196.000 abitanti, nel 2011 ce n'erano oltre 12.000 in piu'. Nella penisola la citta' piu' grande e' Pola con 52.400 abitanti, seguita da Parenzo a quota 16.700. La citta' piu' piccola e' Buie con 4.450 abitanti. Commentando i risultati alla televisione pubblica, la segretaria di stato dell'Ufficio Nazionale per la Demografia e i Giovani Željka Josić ha evidenziato che dall'entrata della Croazia nell'Unione europea si registra il costante esodo della popolazione favorito dai confini aperti. Per il demografo Dražen Živić, alla radice del fenomeno ci sono motivazioni economiche ma anche la situazione nella societa' croata senza stimoli, senza visioni di sviluppo e senza prospettive per i giovani.
Valmer Cusma