Dopo la ragazzina di 12 anni morta a Petrinja confermate altre 6 vittime gran parte delle quali decedute a Majske Poljane abitato nel comune di Glina. Si teme che il numero possa aumentare ancora poiché l’area colpita è ampia e non tutte le abitazioni colpite sono state ancora controllate. Protezione civile, Vigili del fuoco coadiuvati dall’esercito continuano a sanare i danni mentre stanno sopraggiungendo nei luoghi colpiti squadre di soccorso inviate da varie regioni, compresa quella istriana. Tutto il paese si è mobilitato per portare aiuti e generi di primo soccorso nelle zone colpite tanto da far intervenire le autorità locali che naturalmente ringraziano, ma invitano pure a pazientare in modo da lasciar libere strade e vie di comunicazione. A breve- dicono- saranno coordinati pure gli interventi dei volontari e dei privati cittadini. Intanto il premier Plenković -che assieme al capo dello stato Milanović- ha fatto un nuovo sopralluogo nelle zone colpite ha dichiarato che la priorità è trovare un tetto alle persone rimaste senza casa. Già individuate alcune soluzioni provvisorie che prevedono l’utilizzo delle locali caserme mentre si stanno montando tende da campo. La televisione croata in diretta ormai da ore continua a trasmettere immagini spettrali soprattutto dal centro di Petrinja che è stato completamente distrutto. L’area continua a essere ancora senza corrente elettrica mentre il suolo per tutto il pomeriggio ha continuato a tremare. Da rilevare ancora che l’ospedale di Sisak, pur danneggiato, continua ad essere operativo, come spiegato alcuni reparti sono stati trasferiti in un’ ala in costruzione. I pazienti con coronavirus invece sono stati trasferiti tutti nei centri clinici di Zagabria. La difficile situazione è aggravata infatti dal pericolo di contagio e anche perciò si tenta di limitare gli interventi e i soccorsi alle sole unità professionali. Sospeso comunque il provvedimento anti Covid che limitava la circolazione interregionale.
Lionella Pausin Acquavita