Foto: Reuters
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Dopo quello della Commissione europea, nell'ultimo vertice annuale arriva l'importante consenso dei ministri degli Interni che avvicina l'adesione croata a Schengen. Si dovrà ottenere ora luce verde da parte del Consiglio europeo ma Zagabria potrebbe abbattere i confini con i paesi UE già la prossima estate. Una decisione che arriva allo scadere della presidenza slovena e la stampa croata non manca di ricordare oggi il ruolo e l'atteggiamento positivi avuti da Lubiana in questo contesto. "Si temeva facesse ostruzionismo a causa dell'irrisolto problema confini, invece l'appoggio è stato incondizionato", scrivono i giornali mentre fonti diplomatiche parlano di "approccio pragmatico" e aggiungono che dopo aver risolto la questione delle frontiere esterne dell'UE, si passerà a trattare quelle sloveno-croate ma anche quelle con Serbia, Bosnia-Erzegovina e Montenegro. Impegni che non mitigano la soddisfazione del premier, Andrej Plenković, che si è prefissato l'adesione a Schengen e l'introduzione dell'euro quali priorità di questo mandato. Dopo aver abbattuto le diffidenze di Svezia e Olanda e aver ottenuto la fiducia della Francia - che dal primo gennaio prossimo presiederà l'Unione europea - la strada sembra spianata. Sembra proprio che la recente visita del presidente francese, Emmanuel Macron, a Zagabria e l'acquisto di 12 cacciabombardieri Rafale per il valore di un miliardo di euro siano riusciti ad aprire le porte e a portare a conclusione il percorso di adesione a Schengen avviato dalla Croazia nel 2015.


Lionella Pausin Acquavita