Sistema sanitario croato messo a dura prova dalla nuova emergenza epidemiologica. E mentre al Centro clinico zagabrese di Dubrava è in corso un'ispezione per vagliare la veridicità delle dichiarazioni trapelate nei giorni scorsi ed in base alle quali la struttura starebbe collassando per mancanza di personale ma anche di medicinali ed addirittura di cibo per i pazienti, già pronta la prima fase di allestimento ad ospedale da campo all' Arena, grande complesso sportivo della capitale. Sistemati 420 letti per un eventuale ricovero di pazienti meno gravi mentre le capacità potrebbero aumentare - fanno sapere - fino a 800 posti. Più di 300 studenti della Facoltà di medicina di Zagabria si sono offerti volontari per far fronte alla situazione di crisi e molti di loro sono già operativi coadiuvando i medici nei centri di pronto intervento, o in base alla rispettiva specializzazione, nei vari reparti destinati ai pazienti positivi. Da Spalato intanto fanno sapere di non avere le condizioni per eseguire l'autopsia sul corpo della 17enne morta nei giorni scorsi a causa del Covid-19. Causa, però smentita dalla sorella che in una toccante lettera al quotidiano "Slobodna Dalmacija", anche cercando di rincuorare i genitori, rileva: "Era positiva al Coronavirus ma è morta per un'ipossia subentrata in seguito ad una lunga e debilitante lotta contro una grave forma asmatica".
La Regione spalatino dalmata- ricordiamo- dopo il picco di fine estate ha avuto un calo di contagi, ma ora ritorna ad essere con Zagabria, tra le aree più colpite nelle ultime 24 ore con ben 226 nuovi positivi, a fronte di 928 tamponi effettuati. 71 sono i pazienti ricoverati nel centro clinico di Spalato, dei quali 5 in terapia intensiva.
(lpa)