“Nessun pericolo particolare e se le 20 mila persone entrate in Croazia si attengono alle indicazioni e alla misure adottate per contrastare il visus allora non si corre alcun pericolo”. A dichiararlo Rok Čivljak numero due della Clinica per le malattie infettive di Zagabria secondo il quale la fine dell’epidemia potrà esser proclamata solo quando non si segnaleranno più nuovi contagi. È chiaro che le conseguenze dell’apertura dei confini saranno visibili solo tra una quindicina di giorni ma per il momento la situazione è sotto controllo” affermano altri esperti ricordando che nel primo fine settimana di frontiere aperte ad entrare nel paese sono state quasi esclusivamente persone che qui possiedono una seconda casa, e che si sono dunque concentrate di più sulle faccende domestiche di pulizia e manutenzione che su escursioni e giri nei centri cittadini. Comunque. le località turistiche hanno registrato un certo movimento ma come ci raccontano a Umago, Cittanova ed anche a Parenzo “a circolare sono svizzeri, austriaci e tedeschi con doppia cittadinanza e che abituatisi alla disciplina dei paesi di provenienza, rispettano le regole: mascherine, distanze e così via; lo stesso vale per gli sloveni che naturalmente sono i più numerosi”. Da rilevare che nonostante i pareri discordanti tra autorità centrali e unità di crisi regionali in Istria e Croazia entrano anche turisti che al confine attestano la riservazione di un soggiorno. Per il momento si tratta perlopiù di campeggiatori annuali o affittuari di ville e case per vacanze poiché rimangono ancora chiusi i grandi alberghi.
Lionella Pausin Acquavita