Positivo un giovane contagiato a Milano dove si era recato per seguire la partita di Champions League tra l'Atalanta ed il Valencia, era stato il premier Plenković il 25 febbraio del 2020 ad annunciare che il virus era arrivato pure in Croazia. Ma nonostante le notizie provenienti da altre parti del mondo e in primo luogo da Italia e Spagna in pochi prevedevano un tale sviluppo della situazione con un'escalation di contagi che portarono una decina di giorni dopo alla chiusura dei confini e al totale lockdown. Da allora in qua è cambiata la vita e sono cambiare le abitudini con un'alternanza di chiusure e rilassamenti che hanno colpito tutti: asili, scuole, bar e ristoranti, comparto sportivo il settore della cultura e hanno soprattutto messo in ginocchio il sistema sanitario ma anche - in generale- quello economico. Dall'inizio della pandemia in qua il paese ha registrato più di un milione di contagi e nonostante l' allentamento ed il calo di questi ultimi giorni è chiaro a tutti che la situazione rimane complicata poiché già domani ci potrebbe essere una nuova impennata dovuta ad una nuova variante o alla resistenza di quelle attuali. In questi due anni nel paese, dove solo il 54 per cento della popolazione è vaccinato sono morte per cause riconducibili a Covid quasi 15 mila persone con la prima vittima segnalata proprio in Istria a metà marzo del 2020.

Lionella Pausin Acquavita

Foto: Shutterstock
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