Saranno sicuramente emozionati i mille 872 neoscolaretti che varcheranno le porte dell’elementare per la prima volta. Il numero si riferisce agli iscritti nelle prime classi delle scuole della Regione istriana ma una parte di questi frequenterà pure le elementari in lingua italiana. Meno emozionati- come rileva Iva Bradaschia Kožul, responsabile del settore scuola della Giunta esecutiva di Unione Italiana- gli insegnanti e docenti che stanno lavorando da settimane, per non dire da tutta l’estate vista l’introduzione della riforma curriculare. “Quest’anno tanto lavoro non dico il doppio ma più del doppio considerando l'avvio della riforma curriculare in Croazia nella classi prima, quinta, parzialmente settima e prima media”.
Una riforma che introduce un cambiamento nelle materie d’insegnamento scolastico e che obbliga a una didattica diversa e a libri di testo nuovi ed è proprio la mancanza di questi ultimi a rappresentare sicuramente la difficoltà maggiore per le scuole con lingua d’insegnamento italiana. “L’EDIT sta praticamente facendo i salti mortali per tradurre e pubblicare i nuovi libri ma ci vorrà un po’ di tempo” afferma la Bradaschia lasciando intendere che i problemi non mancano. “Anche nelle scuole della maggioranza non è ancora tutto chiaro ci sono molte domande senza risposta e questa incertezza aumenta nelle istituzioni dei gruppi etnici e si riflette anche su di noi” ci racconta la Bradaschia rilevando come l’ultimo consultivo dei responsabili delle scuole CNI ha fatto emergere la volontà di sacrificio e la grande disponibilità di insegnanti e professori delle nostre scuole. “Soddisfa questo senso di unione e solidarietà che i direttori e presidi hanno dimostrato; questa loro passione e desiderio di andare avanti assieme per affrontare questioni che assillano tutti” ci ha detto ancora la Bradaschia annunciando tra pochi giorni la pubblicazione del numero esatto degli iscritti nelle scuole CNI e anticipando comunque che i dati sono positivi e in alcuni casi i numeri superano le aspettative.
(LPA)