Spari sui migranti in una zona impervia del Gorski Kotar, non lontano dal monte Tuhobić, ad alcuni chilometri di distanza dalla più vicina arteria stradale. Tutto è avvenuto ieri pomeriggio, quando la polizia croata ha aperto il fuoco contro un gruppo di sospetti clandestini, una quindicina, che avrebbero cercato di raggiungere la Slovenia. Uno di loro è stato raggiunto al torace ed è in gravissime condizioni. È stato operato d'urgenza nell'ospedale di Fiume.
Il ministro dell'Interno croato, Davor Božinović ha spiegato che i poliziotti erano in servizio di pattugliamento per il controllo della frontiera: aperta un'inchiesta per stabilire le circostanze che hanno portato ad aprire il fuoco contro i migranti e se ciò sia stato giustificato dagli eventi. Alla domanda se anche i migranti fossero armati, il ministro ha detto che non c’è ancora una risposta. Tutti i componenti il gruppo di migranti sono stati fermati. Da diverso tempo le organizzazioni umanitarie e per i diritti umani imputano alla polizia croata un comportamento violento nei confronti di profughi e migranti che arrivano in Croazia dalla Bosnia ed Erzegovina, da pestaggi a respingimenti oltre confine in modo violento. Finora però non era mai giunta notizia di un impiego di armi da fuoco.
(red)