L'ex premier e il sicuro nuovo mandatario, Andrej Plenković sorride e ringrazia. Sperava in una vittoria ma sicuramente non nella misura registrata ieri. Il suo HDZ, oltre che a garantirsi i tre mandati della diaspora, vince in 8 delle 10 circoscrizioni e si porta a casa 66 seggi del futuro Parlamento. Il miglior risultato dal 2000 in qua.
Non festeggia invece la coalizione di centro sinistra Restart capitanata dai socialdemocratici che si impone in solo 2 circoscrizioni: quella al nord del paese che include l'area di Krapina e del Međimurje e naturalmente quella che comprende l'Istria e Fiume. 41 i seggi ottenuti, 8 dei quali assicurati nella penisola e Quarnero dei quali tre sono della Dieta Democratica Istriana ed uno dei pensionati.
Al terzo posto con 16 mandati l'alleanza di destra Movimento patriottico del cantante Miroslav Škoro, quindi il Most-Ponte con 8.
Ottimo il risultato per la piattaforma rosso-verde Možemo-Possiamo che si presenta per la prima volta ed ottiene 7 posti.
Entra in Parlamento pure la coalizione del centro liberale Pametno (In modo intelligente) che si aggiudica 3 seggi quindi i popolari ed i riformisti con un seggio a testa.
Non supera la soglia invece il Živi Zid, che alle scorse parlamentari era riuscito ad ottenere 8 posti, e neppure la lista di Milan Bandić, il controverso sindaco di Zagabria che ne deteneva due.
Per quanto riguarda la dodicesima circoscrizione, quella riservata all'elezione dei deputati dei Gruppi nazionali non c'è -in pratica- nulla di nuovo. Riconfermati tutti e 8 i nomi della precedente legislatura. La Comunità nazionale italiana continuerà ad essere rappresentata da Furio Radin che si appresta ad intraprendere il suo nono mandato.
Lionella Pausin Acquavita