All’indomani dall’investitura - in Croazia e non solo - si commenta ancora la cerimonia stessa e si tenta di interpretare l’intervento del nuovo presidente. “Un discorso corretto, con messaggi positivi, da capo dello stato” le reazioni più frequenti dei politici ed esperti mentre la cittadinanza in generale sembra soddisfatta dalla sobrietà e semplicità dell’avvenimento ovvero dell’interruzione della prassi di celebrare gli insediamenti in pompa magna a Piazza San Marco. “Una cerimonia consona ai nostri tempi e degna di uno stato moderno” le considerazioni più ripetute mentre sono in tanti a chiedersi come sarà la coabitazione tra il capo dello stato e potere esecutivo.” Non sarò un fattore correttivo bensì costruttivo” ha detto ieri Milanović mentre il premier Plenković che inizialmente non ha voluto far commenti, in serata ha detto che ci sarà collaborazione nell’ ambito dei dettami costituzionali e legislativi. “Il presidente ha espresso la sua visione sulla società, noi abbiamo il nostro programma e piano di lavoro” ha detto il premier croato. E di Milanović parla pure la stampa dei paesi vicini. In Serbia salutata la sua volontà di collaborazione mentre in Slovenia si rileva che uno dei suoi collaboratori sarà, Dragan Lozančić che nel periodo del Pirangate era a capo dei servizi segreti di Zagabria e dunque attore principale delle intercettazioni telefoniche che portarono allo scandalo politico-diplomatico sull’ arbitrato. (lpa)