“Se la maggioranza non sosterrà Zlata Đurđević dovrà spiegare le ragioni e sarà molto difficile se non impossibile argomentare il dissenso”. Questa, in sintesi, l’ultima dichiarazione del capo dello stato che si dichiara pronto a incontrare Plenković, ma continua a insistere sulla nomina della Đurđević. Pronto ad un incontro pure il premier ma solo “quando matureranno le condizioni” ha detto senza però specificare quali. La nomina del nuovo vertice della Corte Suprema che - ricordiamo- a causa di opposte interpretazioni procedurali ha fatto intervenire pure la Corte costituzionale, è ormai da settimana al centro di un duro confronto tra le massime cariche dello Stato. Intanto il Consiglio giudiziario di stato ha fatto sapere che al secondo bando per la presidenza della Corte suprema che è l’organo giurisdizionale di massima istanza nel paese, sono arrivate 5 adesioni e tra queste c’è’ pure quella della candidata sostenuta da Milanović. Contemplati i termini ed escluse altre partecipazioni che potrebbero arrivare tramite posta, la documentazione sarà inviata all’Ufficio presidenziale che dovrà inoltrarla al Parlamento dove sarà messa in discussione dal Comitato per l’amministrazione pubblica ma sulla quale dovrà esprimersi pure l’ assemblea generale della Corte suprema. Lo scontro tra Plenković e Milanović potrebbe però complicare eventuali decisioni e sono in tanti a prevedere la necessità di un terzo bando. Il mandato dell’ attuale presidente della Corte, Đuro Sessa scade il 15 giungo prossimo e potrà venir sostituito dal suo vice- dicono gli esperti- mentre e’ in fase di modifica la Legge sui tribunali che dovrebbe prevedere la nomina di un facente funzione in mancanza del presidente di un organismo giudiziario.
(lpa)