Quella di oggi, in Croazia, è la festa nazionale per la Giornata della Vittoria e del ringraziamento alla Patria, a ricordo del 5 agosto del 1995 quando dopo 84 ore di combattimenti venne portata a termine quella che viene considerata l’operazione più gloriosa della guerra patriottica. L’operazione Tempesta con la quale vennero liberati la Dalmazia settentrionale, la Lika, la Banovina e il Kordun dopo 4 anni di occupazione da parte dei ribelli serbi, territori così re inclusi nell’ordinamento giuridico costituzionale del paese. Come riporta il centro documentaristico memoriale della guerra patriottica, nell’operazione persero la vita 196 appartenenti alle forze croate, almeno 1.100 furono i feriti e 15 gli scomparsi L’anniversario è stato ricordato nella fortezza di Knin, il simbolo della ribellione serba, con l’intervento delle massime cariche dello stato. La presidente della repubblica Kolinda Grabar Kitarović tra l’altro si è chiesta se tutti nel paese abbiano fatto il massimo per il bene, la prosperità e la libertà della Croazia. E come ogni anno a proposito della celebrazione dell’Operazione Tempesta non mancano le polemiche innescate dalla Serbia per via dell’aspetto meno glorioso dell’operazione stessa. Ossia l’uccisione di 667 civili in azioni criminali di vendetta o saccheggio della popolazione di etnia serba e dei loro beni. Un dato questo confermato dal Comitato di Helsinki della Croazia. Il presidente serbo Aleksandar Vučić parlando in Vojvodina alla celebrazione della stessa Operazione ma dall’ottica opposta, ha mandato a dire che i Serbi dalla Croazia se ne sono andati, ma non sono spariti. Qualcuno festeggia l’anniversario – cosi Vučić - con canzoni che glorificano gli slogan ustascia e nazisti ma noi non permetteremo che vengano negate le vittime serbe dell’operazione.
Valmer Cusma
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