La Commissione europea non ha nulla contro la partecipazione dello Stato nel finanziamento transitorio del Gruppo Uljanik, a patto che partecipi con un uguale importo il partner strategico. Lo manda dire da Bruxelles il ministro croato dell'Economia, Darko Horvat, dopo l'incontro di ieri con gli esponenti dell'esecutivo comunitario. Con lui c'erano la direzione della compagnia polese e lo stesso partner strategico, Tomislav Debeljak. Horvat ha indicato la cifra di 80 milioni di euro con cui sbloccare il conto dei due cantieri, versare le paghe complete e ultimare le tre navi in costruzione nei due cantieri.
A questo punto la questione principale riguarda la disponibilità o meno di Debeljak a sganciare metà dell'importo, ossia 40 milioni di euro, alla luce delle sue recenti dichiarazioni che non intende risanare i debiti del passato, ma investire nel futuro. Praticamente in questo momento il destino dell'Uljanik è nelle sue mani. Come emerso a Bruxelles, il finanziamento transitorio sarebbe poi incluso in quello per l'attuazione del famoso piano di ristrutturazione aziendale di cui si parla da un anno. Ebbene, al momento non si sa quanto verrà a costare. Il piano stesso finora più volte bocciato verrà rifatto e dovrebbe essere pronto nell'arco di un mese. Poi si dovranno aspettare 4 - 5 mesi per l'approvazione definitiva da parte della Commissione europea.ž
Valmer Cusma