Dibattito movimentato al Sabor dopo l'intervento del premier Plenković e quelli di alcuni ministri che hanno presentato la strategia di sviluppo fino al 2030. "Un piano sistematico che proietta la Croazia quale paese sicuro, concorrenziale e moderno, che tutela le risorse interne e assicura un'alta qualità della vita offrendo occasione a tutti" hanno affermato i deputati del partito di maggioranza. Per l'HDZ, in poche parole, il documento offre una visione concreta di sviluppo sostenibile e crescita economica, sociale e culturale. Di tutt'altra opinione invece l'opposizione sia quella di centrodestra che di centro sinistra.
I Socialdemocratici sono critici perchè la strategia è definita in base alle circostanze pre-coronavirus e non tiene conto dunque della crisi, della recessione e della deflazione. Per i Verdi un documento da cestinare poiché non rispetta la forma e non include nemmeno la visione di crescita dei settori chiave, mentre il Fronte dei lavoratori avverte della costante contrazione della ricchezza in mano e con la maggioranza della popolazione che vive sulla soglia della povertà. Per Miroslav Škoro ed il suo Movimento patriottico non ci può essere sviluppo economico se il paese è guidato da persone che derivano dalla diplomazia mentre il Most-Ponte definisce la strategia come la "scoperta dell'acqua calda" mentre i Sovranisti croati la paragonano ad un lavoro di maturità costato 32 milioni di kune.
L'85 per cento dei mezzi destinati all'elaborazione del documento sono stati garantiti dall'Unione europea e il 15 dal governo hanno specificato gli esponenti dell'esecutivo sottolineando che si tratta di direttrici fondamentali sulla base delle quali saranno ora elaborate le strategie di crescita e sviluppo dei singoli settori su cui si basa il sistema stato.
Sarà difficile ottenere quel consenso auspicato nell'intervento del premier Plenković che spera in un impegno sinergico di tutte le forze in campo. "Solo così riusciremo a realizzare questa visione che tra le altre cose vuole elevare il Prodotto interno lordo pro capite al 75 per cento della media europea, elevare al 70 per cento l'export di prodotti e servizi, accelerare il funzionamento del settore giudiziario, portare al 97 per cento il numero dei bambini che frequentano gli asili e al 75 per cento quello degli occupati, prolungare di 8 anni le aspettative di vita" ha detto il premier che si è soffermato pure sulla rivitalizzazione democratica, il rientro di molti giovani dall'estero, l'affermazione della giustizia sociale ed uno sviluppo equilibrato di tutte le aree del Paese.
Lionella Pausin Acquavita
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