Organizzato nel 35. esimo anniversario dell’abbandono delle delegazioni croata e slovena del 14. congresso straordinario della Lega dei comunisti della Jugoslavia l’incontro ha voluto sviscerare le ragioni della disgregazione dell’ex federativa iniziate proprio con quel clamoroso e drammatico gesto il 22 gennaio 1990. “Sembrava una questione intrapartitica, ma in realtà sapevamo che lo scioglimento della Lega era il primo passo verso la fine dello stato unitario; quelli che ci accompagnavano con fischi o applausi non se n’ erano accorti”, ha affermato Milan Kučan spiegando come “in un paese in grave crisi, ogni repubblica cercava una via d’ uscita che corrispondesse ai propri interessi nazionali”. Ciril Ribičič che guidava la delegazione slovena al Congresso ha ricordato che erano in discussione questioni economiche, particolarmente importanti per Lubiana che da mesi era sottoposta al boicottaggio economico voluto da Milosević. “Eravamo consapevoli che la nostra sopravvivenza era legata ad un mercato jugoslavo accessibile e aperto”, ha rievocato Ribičič sottolineando come “il respingimento di ogni nostra proposta di cambiamento, di democratizzazione del sistema, di avvicinamento all’ Europa era un investimento al successivo sostegno, ottenuto nel percorso d’indipendenza”. “Decidemmo di abbandonare il Congresso durante una breve interruzione dei lavori”, ha ricordato il capo della delegazione croata Branko Caratan. “Quella di seguire i colleghi sloveni, fu una decisione unanime” ha spiegato aggiungendo che la solidarietà era rafforzata dalla consapevolezza di come la questione interessasse non solo la Slovenia o la Croazia bensì la Jugoslavia nel suo insieme ovvero la vita in quel paese, la libertà dei popoli, il diritto all’autodeterminazione. “Era chiaro che il progetto comunista era fallito che i partiti dovevano essere nazionali e non una formazione unica controllata da Belgrado”, ha detto Caratan nel corso dell’incontro che si è svolto alla Casa dei giornalisti di Zagabria e che ha visto la partecipazione di un numeroso pubblico composto prevalentemente da membri e simpatizzanti del Partito socialdemocratico croato.
L.P.A.