Sta avendo un forte impatto emotivo sull'opinione pubblica in Croazia la prematura scomparsa del noto cantautore Đorđe Balašević, vittima illustre del coronavirus.
Nato a Novi Sad, era definito il Marinaio della Pannonia, dal titolo della canzone con la quale nel 1979 vinse il Festival di Spalato, raggiungendo l'apice della notorietà grazie alla sua poetica del sentimento e alla grande capacità di trasmettere al pubblico sensazioni positive e buon umore che facevano breccia nel cuore e nella mente delle persone. Un mito, come scrive da più parti, che si era elevato al di sopra degli orrori e tragedie che hanno portato alla dissoluzione della Jugoslavia. Come per incanto, ai suoi concerti, non c'era spazio per veleni o rancori di timbro nazionalista. Pola è una delle tappe fondamentali della sua carriera, città che come ha più volte dichiarato, è il maggiore scrigno dei suoi ricordi e alla quale ha dedicato memorabili versi rimasti nella storia della musica in questa parte d'Europa. E all'Arena di Pola nel 2001 tenne il primo concerto nel dopoguerra, ritornandovi 10 anni dopo applaudito da oltre 10.000 spettatori, di più non ne stavano. Alla vigilia dell'appuntamento non aveva voluto parlare di concerto, ma di spettacolo delle emozioni con protagonista soprattutto il pubblico.
Valmer Cusma