Valutazioni di segno diverso dell’imponente programma d’apertura di Fiume Capitale europea della cultura 2020. Si va dagli apprezzamenti più vivi alle critiche più severe, che non hanno risparmiato i vertici dello stato per aver disertato la manifestazione. Intanto le cronache raccontano anche che nella notte un uomo è stato picchiato a morte in pieno centro cittadino.
In ogni modo quella di oggi è stata la giornata del risveglio dopo i 70 programmi allestiti in vari punti della città per l’inaugurazione di Fiume Capitale europea della cultura 2020. Di sicuro gli effetti speciali di luci, suoni, colori e danze non sono mancati. Per qualcuno è stato qualcosa di spettacolare che solo Fiume è in grado di realizzare. Per altri il capoluogo quarnerino ha voluto rendere omaggio ai suoi lavoratori, all’avanguardia artistica e alla tradizione mettendo in risalto i valori sociali dell’Europa moderna. Secondo Gianfranco Miksa, della Redazione italiana di Radio Fiume “lo spettacolo, occorre dirlo, ha diviso il pubblico. Alcuni lo hanno fortemente criticato, ad altri invece e’ piaciuto tantissimo. Ad ogni modo la sola apertura dell’anno festivo ha visto la partecipazione dell’intera città, che non è poca cosa’’. Il presidente dell’Assemblea della Comunità degli Italiani di Fiume Moreno Vrancich, mette in risalto quanche ombra: “non so come sia andata a teatro però in piazza, a un certo punto, tanta gente si è girata ed è andata via perché semplicemente non condivideva questo tipo di performance in cui si urlava a tal punto da non far capire le parole”. A non andare secondo però secondo Vrancich non è stato soltanto l’aspetto artistico: “Per quanto riguarda la parte storica basta dire che vengono menzionate alcune date importanti come ad esempio il 1903, anno di fondazione del quotidiano Novi List, ma non c’è cenno de La Voce del Popolo che è ancora più vecchia’’
Buio assoluto non solo sulla storia ma anche sulla cultura della componente italiana autoctona, eppure Fiume ha sventolato anche questa volta le bandiere della diversità e del multiculturalismo però agli effetti pratici si merita un grande zero in pagella. In compenso non sono mancati i contenuti dedicati al periodo jugoslavo di Fiume.
Valmer Cusma