
“Vergognosa e scandalosa”. Così il presidente dell’Associazione dei giornalisti, Hrvoje Zovko ha definito la decisione del Consiglio delle minoranze che ha ridotto di 200 mila euro il sostegno al giornale della minoranza serba. “Questo attacco degli squadroni del revisionismo storico e della censura non colpisce solo una redazione bensì tutto il settore dell’informazione e perciò se non alziamo la nostra voce, presto, busseranno pure ad altre porte”, ha detto Zovko con chiaro riferimento al Movimento patriottico che- ricordiamo- aveva condizionato l’adesione alla coalizione di governo con la riduzione dei finanziamenti e lo spegnimento del settimanale. L’ Associazione punta il dito contro il premier Plenković, poiché – dice- senza un suo consenso la decisione non si sarebbe potuta attuare ed anche perciò intende intraprendere una serie di azioni legali come pure informare le proposte istituzioni europee sulla violazione della libertà di stampa in Croazia.
Nel corso della conferenza stampa, organizzata con i vertici di “Novosti”, ferma condanna è stata espressa alle spiegazioni sulle ragioni dei tagli, date dal presidente del Consiglio delle minoranze Tibor Varga. “Affermare che il giornale condiziona la scena politica e che quindi non rientra nei criteri di ripartizione dei finanziamenti statali alle minoranze è una sciocchezza poiché la sensibilizzazione dell’opinione pubblica dovrebbe essere l’obiettivo primario di tutti i mezzi d’ informazione”, è stato detto all’ incontro dove è stato inoltre constatato che “il Consiglio ha adottato la retorica del Movimento patriottico e vuole relegare le minoranze ad occuparsi esclusivamente di folclore e tradizioni popolari”. “Il diritto all’ informazione o c’ è o non c’ è”, si è sentito dire mentre il messaggio sui media delle minoranze che dovrebbero trattare soltanto alcuni temi e rivolgersi ad un pubblico stabilito, è stato definito “segregazione”. Non è stata risparmiata da critiche nemmeno la ministra alla cultura Nina Obuljen Koržinek che “al posto di tutelare la libertà di stampa promuove la censura” mentre in conclusione è stato ribadito “come lo Stato non deve negare finanziamenti al giornale di un gruppo etnico solo perché una parte del potere non ne digerisce i contenuti”. (lpa)