La Croazia ricorda oggi le 7 vittime della violenta scossa sismica che il 29 dicembre scorso ha duramente colpito la regione di Sisak e della Moslavina. A Petrinja ha perso la vita una bambina di 12 anni, 5 i morti presso Glina mentre la settima vittima è l’organista della chiesa di Žažina. Sono 16 i feriti gravi, ricoverati alla clinica di traumatologia di Zagabria, due si trovano in terapia intensiva, cinque vengono operati in giornata. Il lutto nazionale è stato proclamato dal governo. Intanto nelle ultime ore lo sciame sismico si è calmato mentre le squadre di soccorso sono continuamente all’opera per rimuovere le macerie e dare una sistemazione ai senzatetto nelle casette mobili, roulotte, container e tende arrivati da ogni parte del paese e anche dall’estero. Come se non bastasse il terremoto che ha distrutto o reso inabitabili migliaia e migliaia di case, spuntano veleni sulla ripartizione dei primi 13 milioni di euro stanziati dal governo a favore della regione. Per il sindaco di Petrinja Darinko Dumbović del partito dei riformisti, il criterio adottato non sarebbe l’entità dei danni, ma di natura politica. “A Petrinja con 24.000 abitanti, la città più duramente colpita “ dice Dumbovic “, il presidente della regione ha assegnato solo 4 milioni, mentre a Glina con 2.000 abitanti, 3,3 milioni, pertanto qualcosa non quadra. “Se il governo” conclude Dumbović vuole realmente aiutarci, allora che ci invii gli aiuti in base a una precisa perizia sull’entità dei danni”.
Valmer Cusma