Foto: Pixabay
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A causa dell'aumento dei prezzi nei supermercati, sui social è stato lanciato un appello per un boicottaggio degli acquisti in una data specifica. Il messaggio invita la popolazione croata a non acquistare nulla il 24 gennaio, trattando quel giorno come una domenica. L'iniziativa è ispirata a un'azione simile avvenuta nel Regno Unito, che ha portato alla riduzione del prezzo della benzina e a un aumento salariale. L'autore del messaggio sottolinea che, pur riconoscendo le differenze tra i due paesi, un'azione simile potrebbe avere un impatto positivo. Se il 10% della popolazione partecipasse, si prevede una grande perdita per le catene di supermercati, senza che i consumatori subiscano alcun danno. L'autore sollecita a diffondere il messaggio, invitando altre persone a partecipare all'iniziativa.

Dražen Oreščanin, membro del Consiglio di sorveglianza dell'associazione "Glas poduzetnika" (Voce degli imprenditori), ha dichiarato che il 24 gennaio non parteciperà al boicottaggio contro i supermercati, ritenendo la sua posizione in linea con quella dell'associazione. Oreščanin ha criticato aspramente la politica economica della Croazia, attribuendo l'inflazione e l'aumento dei prezzi a decenni di cattiva gestione politica, tra cui l'elevata aliquota IVA e l'espansione incontrollata del settore pubblico. Ha accusato il governo di essere la causa principale di questi problemi, inclusi i danni al settore agricolo e la vendita di aziende strategiche a investitori stranieri. Inoltre, ha definito il boicottaggio una campagna propagandistica per distogliere l'attenzione dagli scandali di corruzione e ha evidenziato i margini di profitto ridotti dei supermercati in Croazia. Infine, Oreščanin ha annunciato che manifesterà contro il governo comprando prodotti croati da piccoli negozi e mercati locali.

Corrado Cimador