“La pandemia purtroppo non demorde, per ben due volte abbiamo superato la soglia dei 4.000 contagi giornalieri e nelle ultime 24 ore siamo arrivati addirittura a 4.534; in cinque settimane il numero dei casi attivi e triplicato e da 43.000 ora ne registriamo più 131.000”, ha detto un preoccupato Plenković, rivolgendosi al suo governo questa volta in video-conferenza perché pure lui è positivo a Covid-19, ma non presentando particolari problemi continua a guidare l'esecutivo lavorando da casa. “Come me ci sono altre 58.000 persone in isolamento e posso confermare che non è una situazione piacevole”, ha affermato ancora Plenković spiegando che per evitare l'introduzione di altre e più rigorose misure è necessario rispettare le regole ormai note a tutti: mascherine, distanza, igiene. Per quanto riguarda i provvedimenti adottati lo scorso fine settimana, Plenković è tornato a ricordare che la chiusura di bar e ristoranti - pur non essendosi dimostrati focolai per la diffusione del virus - è stata obbligatoria in quanto la loro frequentazione permette il contatto tra un alto numero di persone. “Nessuna intenzione di limitare le libertà individuali, quelle del singolo cittadino o danneggiare alcuni settori che indiscutibilmente sono importanti per l'economia del Paese, ma solo la volontà di salvaguardare la salute di tutti quanti noi”, ha detto ancora il capo del governo croato assicurando che le prime dosi del vaccino anti coronavirus saranno disponibili in Croazia non appena la competente agenzia europea darà luce verde all'utilizzo del farmaco elaborato dalla Pfizer. “Sono 125.000 le dosi che dovrebbero arrivare entro la fine dell’anno il che significa - viste le due fasi di utilizzo - la vaccinazione immediata per più 62 mila persone; primi in lista medici e comparto sanitario, quindi ammalati cronici e anziani”, ha concluso Plenković.
(lpa)