"Previsti tempi duri per il mercato del lavoro e per i diritti dei lavoratori" lo rileva Davorko Vidović ex ministro e attuale consigliere della Camera di commercio croata. "Se prima dell'epidemia si era fatto qualche passo in avanti con l'aumento degli stipendi in alcuni settori che segnavano carenza di manodopera come ad esempio edilizia e turismo ora la situazione è cambiata un'altra volta" afferma l'esperto sottolineando che nonostante l' impegno dello stato per il mantenimento dell' occupazione nel periodo del lockdown con il sostegno per 600 mila dipendenti oggi nel paese è aumentato il numero dei disoccupati che raggiunge le 160 mila unità, quarantamila in più rispetto al periodo ante coronavirus. "Calcolando le mancate assunzioni stagionali, e sono 60 mila i permessi di lavoro in meno a cittadini stranieri allora è chiaro che la perdita di posti è molto alta" rileva Vidović molto pessimista pure sul futuro. "Prospettive incerte per i 30 mila dipendenti di aziende croate all' estero ma anche per i tanti emigrati economici che in mancanza di lavoro faranno ritorno a casa" dice ancora Davorko Vidović lasciando capire che in questa situazione sarà molto difficile assicurare maggiori diritti salariali o di altro tipo e concludendo che "ancora una volta come in ogni crisi il peso maggiore cadrà sugli operai, sui dipendenti in genere".
(lpa)