Non era vaccinato il 33.enne morto ieri nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale zaratino. "La forte infezione ha causato - in pochi giorni- danni irreparabili all' organismo del giovane che prima di contrarre il virus non soffriva di nessuna malattia" hanno raccontato i medici del nosocomio rilevando che aumenta la percentuale di pazienti che hanno meno di 50 anni di età mentre oltre il 90 per cento degli ospedalizzati non è stato immunizzato. A livello nazionale sono 820 le persone ricoverate, di cui 116 collegate al respiratore. In aumento pure i contagi con mille 925 nuovi positivi su più di 10 mila test effettuati mentre i casi attivi si attestano su 8 mila 813. Fino a ieri in Croazia utilizzate più di 3 milioni 460 mila dosi di vaccino; metà delle persone ha completato il ciclo mentre un'altra metà è in attesa della seconda dose. Complessivamente immunizzato il 45 per cento della popolazione ovvero il 54 per cento di quella adulta. Intanto proseguono -sebbene in forma minore- le proteste dinanzi agli ospedali e ai centri per l'assistenza sociale del paese dopo che da lunedì è stato introdotto l'obbligo del green pass per il personale medico-sanitario, per pazienti ed utenti. I non vaccinati devono sottoporsi al tempone e solo ieri ne sarebbero stati effettuati 7 mila, 26 sono risultati positivi. 32 le persone che invece si sono rifiutate di sottostare al test, come la decina di dipendenti del centro sociale di Spalato. Per gli inadempienti si è in attesa di conoscere le misure che saranno stabilite dal Ministero alla salute e da quello per il Lavoro, famiglia e affari sociali. Dall' altra parte invece, i contrari all' introduzione del passaporto verde, annunciano ricorsi alla Corte costituzionale.
Lionella Pausin Acquavita