Gli elettori con tosse e lieve innalzamento della temperatura corporea non saranno ammessi ai seggi e non potranno richiedere nemmeno il voto domiciliare. L'informazione arriva fresca fresca dalla Commissione centrale e si riferisce ad una delle misure che caratterizzeranno le parlamentari di domenica prossima in Croazia. E se i cittadini in isolamento devono richiedere entro giovedì di poter votare a casa onde garantire la pianificazione del lavoro ai comitati elettorali locali, non è ancora chiaro come ci si comporterà con quegli elettori che entreranno in quarantena da giovedì in poi. "Cercheremo di fare il massimo" ha dichiarato Đuro Sessa, presidente della Commissione elettorale nazionale che ha aggiunto "la possibilità di far votare tutti non è assoluta; viviamo un periodo particolare e di crisi e neanche in passato si era riusciti a garantire il voto fuori-seggio a tutti quelli che ne avevano fatto richiesta". Dichiarazioni che sicuramente continueranno a far discutere poiché il diritto di voto è uno dei diritti politici fondamentali di ogni cittadino. Diritto che le autorità croate non sembrano voler sottrarre invece agli elettori della Bosnia Erzegovina. A qualche giorno dall'introduzione - sarà probabilmente tolto l'isolamento obbligatorio per le persone che dalla Bosnia entrano in Croazia. E dall'Erzegovina - è cosa nota - in tempo di elezioni arrivano pullman di elettori che tradizionalmente simpatizzano le formazioni di centro destra.
Lionella Pausin Acquavita