Dopo due anni di chiusure e restrizioni causate dalla pandemia, è esploso il piacere di viaggiare. Si parte per le vacanze in tutte le direzioni nonostante la guerra in Ucraina, l'impennata dei prezzi e l'inflazione galoppante. In Croazia già dalle festività pasquali erano emersi segnali su un'ottima annata turistica, ora confermati da alcuni dati relativi alla ricorrenza del Corpus Domini. La società autostradale croata fa sapere che il 16 giugno scorso al casello di Lučko alle porte di Zagabria, era stato registrato l'ingresso di oltre 38 mila veicoli, il 4,4 percento in più rispetto all'analoga giornata della stagione record 2019. Sulla stessa linea i consumi nel settore turistico-alberghiero. Il Ministro delle Finanze Zdravko Marić ha reso noto che nei primi 5 mesi e mezzo dell'anno, il valore degli scontrini emessi è stato superiore del 22% in confronto allo stesso periodo del 2019. E poi ci sono i dati dell'Istituto nazionale di statistica, secondo i quali da gennaio ad aprile gli arrivi negli impianti ricettivi commerciali erano pari a 1,5 milioni per il totale di 4,4 milioni di soggiorni. Numeri superiori rispettivamente del 184 e del 190 percento in confronto allo stesso periodo del 2021.
Valmer Cusma