"Il luogo dei ragazzi e della loro formazione è la scuola" rileva il capo dello stato Zoran Milanović in un messaggio indirizzato stamattina ad alunni, insegnanti e genitori. "Sarà un anno pieno di sfide e diverso da tutti gli altri ma l'impegno è di garantire il percorso educativo e tutelare nel contempo la salute dei più giovani" ha aggiunto il presidente croato convinto che nulla può sostituire il banco, la lavagna, la classe. Una responsabilità fatta propria dai 65 mila tra insegnanti, docenti, dirigenti e personale tecnico-amministrativo delle scuole del paese che hanno aperto le porte a 460 mila alunni di elementari e medie superiori che stando alle direttive degli esperti hanno adottato - in base alle proprie specificità- uno dei tre modelli proposti e che in generale prevedono: classi chiuse e contatti limitati, distanza sociale o uso delle mascherine o lezioni a turni, insegnamento di materie in blocco, misurazioni della temperatura corporea, contante sanificazione e disinfezione degli ambienti. Una giornata importante soprattutto per gli scolari delle prime che iniziano un nuovo periodo della loro vita ma che contrariamente agli altri anni non hanno goduto del tradizionale "benvenuti a scuola" organizzato dagli allievi più grandi. In Croazia per quanto riguarda le prime quattro classi delle elementari, le lezioni si svolgeranno con il cosiddetto sistema a palloncino: senza contatti fisici tra una classe e l'altra e concentrando la didattica con gli insegnanti di classe. "Importante più che mai la collaborazione tra scuola e genitore per superare una prova difficile ma necessaria per il bene dei ragazzi "rileva il ministero dell’istruzione informando che a causa del coronavirus - oggi - le lezioni non inizieranno in sei elementari e due medie superiori mentre si trovano in isolamento complessivamente 103 docenti e quasi mille e 600 alunni.
Lionella Pausin Acquavita