In Croazia l'inflazione continua a salire e il mese scorso ha toccato quota 12,8 per cento. A incidere maggiormente sulla sua crescita, il rincaro dei generi alimentari, degli alberghi, ristoranti e delle spese per la casa. Il rincaro piu' basso si e' avuto nel settore delle comunicazioni. Nel settembre scorso l'inflazione in Croazia e' arrivata al 12,8 per cento, il valore massimo da quando l'Istituto Nazionale di Statistica ha iniziato il rilevamento. Ed e' stato battuto il precedente record del 12,3 percento di luglio e agosto scorsi. Su base annuale sono andati su praticamente tutti i prezzi, al primo posto i generi alimentari del 19,1 percento, poi gli alberghi e ristoranti del 17,3 percento, quindi l'arredamento e le spese per la casa del 15,7 percento, seguono la luce, gas, e le altre fonti energetiche del 13,7 percento. Sotto il livello dell'inflazione sono rincarati il trasporto, del 12,3 percento, i servizi, del 10.7 percento, l'abbigliamento e le calzature del 10,1 percento, lo sport e la cultura dell'8,8 per cento. L'aumento piu' basso, quasi inconsistente dello 0,4 percento, ha riguardato le comunicazioni. Stando a Goran Saravanja, capo economista presso la Camera di Commercio croata, sull'impennata dei prezzi ha maggiormente influito il rincaro stagionale dell'abbigliamento e delle calzature, dell'1,2 percento rispetto ad agosto. "L'aumento dell'inflazione" dice ancora "e' un problema serio per l'economia globale, presente in tanti grandi paesi del mondo. Secondo me" conclude "non c'e' nulla di allarmante.
Valmer Cusma