Neanche quest’ anno, per il quarto consecutivo, ci saranno i rappresentanti delle Comunità ebraica e della minoranza serba alla cerimonia in memoria delle vittime di Jasenovac che si svolgerà il 14 aprile prossimo. Il presedente del Coordinamento delle comunità ebraiche, Ognjen Kraus ha infatti respinto l’invito lanciato dal premier Plenković dichiarando che non ci sarà a causa delle immutate condizioni e dell’atteggiamento tollerante che l’esecutivo ha nei confronti del revisionismo storico e dei rigurgiti fascisti e razzisti.
Identica la posizione di Aleksander Milošević, vicepresidente del Consiglio popolare serbo. Anche in questo caso emergono le critiche nei confronti del governo che sarebbe troppo morbido nei confronti degli estremismi e non avrebbe adottato ancora nessuna misura per punire quanti istigano all’ odio e alla violenza. Le minoranze- come riportato dal settimanale dei serbi in Croazia “Novosti” organizzeranno una commemorazione per il 12 di aprile.
Si è in attesa però ancora della posizione ufficiale della Comunità rom. Finora è intervenuto il parlamentare Kajtazi che si è dichiarato favorevole ad una commemorazione unica. Se questa non sarà possibile – il deputato rom-parteciperà ad entrambe.
Annunciata per domani invece la decisione delle Associazioni dei combattenti antifascisti. “Il desiderio di andare a Jasenovac uniti c’ è ma ci sono anche molti argomenti che parlano contro” ha affermato il presidente Franjo Habulin facendo capire che anche i combattenti- quasi sicuramente- boicotteranno la cerimonia ufficiale e parteciperanno a quella delle minoranze nazionali. (lpa)
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