Le massime cariche dello Stato croato e le associazioni delle minoranze hanno reso omaggio oggi alle vittime del campo di concentramento ustascia di Jasenovac, nel 76 esimo anniversario della fuga degli internati dal lager. Ufficialmente per motivi epidemiologici non c'è stato un corteo comune, bensì le varie delegazioni si sono alternate separatamente dinanzi al monumento che ricorda le vittime, deponendo corone di fiori. La prima delegazione è stata quella del governo guidata dal premier Andrej Plenković. Dopo la breve cerimonia, rispondendo alle domande dei giornalisti sul possibile divieto per legge dell'uso dei simboli ustascia, il premier ha dichiarato che già oggi il Codice penale vieta l'impiego di simili contrassegni. Tutti coloro che sanno qualcosa della storia del lager di Jasenovac e che capiscono cosa questi simboli significhino per i cittadini di etnia serba e rom, per gli ebrei e gli antifascisti comprendono subito che non devono essere utilizzati, ha concluso Plenković. Dopo la delegazione governativa è stata la volta di quella del Sabor guidata dal presidente del Parlamento Gordan Jandroković e dal vicepresidente e deputato della minoranza italiana Furio Radin. A seguire i cortei del capo dello Stato Zoran Milanović e delle associazioni delle vittime.
Dario Saftich
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