Dopo la reintroduzione del controllo alle frontiere con la Croazia da parte slovena, Zagabria ha aumentato la pressione sulla Bosnia-Erzegovina affinché rafforzi il controllo delle sue frontiere con l'aiuto di Frontex. Il Ministro degli Esteri bosniaco Konakovič ha dichiarato che probabilmente Sarajevo firmerà un accordo con Frontex entro la fine dell'anno. La Croazia condivide con la Bosnia-Erzegovina un confine di oltre mille chilometri. Il Premier croato Plenkovič, durante la sua visita a Sarajevo, ha evidenziato l'importanza del rafforzamento del controllo contro il flusso di clandestini. Konakovič ha dal canto suo indicato che Sarajevo ha adottato un budget record, consentendo l'impiego aggiuntivo di numerose centinaia di agenti di polizia, ma che il controllo efficace dipende anche dall'Unione Europea e da Frontex. Nell'anno in corso le autorità bosniache hanno registrato nel paese circa 27 mila clandestini, numero aumentato dopo l'adesione della Croazia allo spazio Schengen, mentre gli ultimi dati di Zagabria indicano che sono entrati 61 mila clandestini, secondo il Ministro degli Interni Božinovič il 170 per cento in più, mentre quest'anno il numero dei richiedenti asilo è aumentato di circa il 700 per cento. Plenkovič ha precedentemente affermato che con i suoi 6.700 agenti di polizia di frontiera può controllare il territorio, ma altri, come il Sindaco di Sinja Bulj hanno dichiarato che la Dalmazia centrale è minacciata da un'ondata di clandestini annunciando l'intervento delle guardie civili lungo il confine con la Bosnia e la richiesta che l'esercito croato si unisca alla polizia.
Franco de Stefani