“Trattenuta in base alla lista sui reati verbali”, questa la giustificazione del ministro Dačić che in una dichiarazione ufficiale ha confermato il fermo della famosa cantante croata al valicodi Bajakovo tra Croazia e Serbia. “La Vučković non è stata arrestata né le è stato rifiutato l’ingresso in Serbia”, ha spiegato il ministro aggiungendo che “la cantante è stata trattenuta e interrogata circa alcune dichiarazioni rilasciate recentemente”. Egli ha inoltre annunciato che intende richiedere l’abolizione delle liste relative ai reati verbali. A raccontare dettagliatamente quanto accaduto, nella quattro ore di controlli e interrogatorio, ci ha pensato la “Seve nazionale”, così in Croazia viene chiamata la Vučković. Sulle sue pagine social ha pubblicato un ampio resoconto nel quale rileva che stava andando in Serbia dove avrebbe dovuto esibirsi ad una festa privata ma l’automobile sulla quale viaggiava è stata fermata verso le 19 e 30. Dopo il controllo del mezzo, l’attesa dell’arrivo degli ispettori che l’anno sottoposta ad un lungo interrogatorio nel corso del quale le sono state poste domande su temi controversi e delicati come l’operazione Tempesta, il massacro di Srebrenica, il campo di concentramento di Jasenovac, l’ex presidente croato Franjo Tuđman e le recenti proteste in Serbia contro la riapertura delle miniere di litio. “Le mie posizioni su questi come su altri argomenti sono note all’ opinione pubblica, non rinnego le mie convinzioni”, ha detto la pop star ed ha aggiunto “amo la Serbia e la sua gente ma non vi metterò più piede fino a quando sarà guidata da Vučić e simili politici”. La cantante infatti al termine dell’interrogatorio non ha voluto proseguire il viaggio verso la Serbia ma ha fatto dietro front ed è rientrata in Croazia.
Lionella Pausin Acquavita