Per il comando nazionale di crisi, il paese sta entrando nella fase piu’ delicata della pandemia. In assenza del vaccino e di farmaci efficaci è assolutamente indispensabile la massima osservanza dei provvedimenti di contenimento della diffusione del virus. Il comando non nasconde l’ansia e la preoccupazione per la troppa gente all’aperto nel ponte festivo pasquale, con il pericolo di contatti ravvicinati sicuramente pericolosi.
Il ministro degli interni, Davor Božinović, è comunque molto chiaro: in caso di indisciplina, verranno chiusi i tradizionali luoghi di ritrovo e scampagnate della cittadinanza. A Zagabria il discorso vale per lo Sljeme, lo Jarun e il Bundek.Tutto dipenderà dall’esito dei controlli più intensi che scatteranno la settimana prossima. Sempre a Zagabria al palasport Arena vengono collocati almeno 400 letti per accogliere in caso di necessità i pazienti con i sintomi più lievi.
È sempre nell’occhio del ciclone intanto la casa di riposo in via Vukovar a Spalato, diventata il maggior focolaio del virus in Croazia. Per il momento sono ben 55 i casi positivi tra gli anziani e il personale e si attende l’esito di altri tamponi. La direzione dell’istituto viene accusata di aver sottaciuto la presenza del virus che in assenza di adeguate misure si è diffuso in maniera incontrollata. Ora si è in attesa delle verifiche disposte del Ministero della sanità.
Per quanto riguarda l’aggiornamento in Istria, su 46 tamponi uno è positivo. Riguarda una persona in isolamento proveniente dal Tirolo alla quale il tampone era stato prelevato al valico di Bregana. Finora nella penisola i contagiati sono 80.
Valmer Cusma