“Non c’e' spazio alla preoccupazione, nei magazzini ci sono le riserve necessarie a far fronte a un’eventuale crisi e all’incremento di richiesta di alcuni prodotti alimentari”. L’assicurazione arriva dai responsabili delle maggiori catene di supermercati presenti nel paese ma anche dagli esponenti del mondo politico ed economico. Alcune reti di distribuzione affermano che si potrebbe prossimamente arrivare alla razionalizzazione nella vendita di alcuni prodotti di prima necessità, ma solo per evitare inutili accaparramenti e permettere a tutti l’acquisto di tali generi. In Croazia, in quest’ultimo periodo si registra un aumento settimanale dell’acquisto di cibo pari a 160 milioni di kune, 21 milioni di euro circa. Un incremento che è conseguenza della paura di carestia, ma anche del continuo aumento dei prezzi. “E’ noto che il paese, dal punto di vista alimentare non è autosufficiente, ma la cittadinanza non deve temere la fame” dicono gli esperti e Tugomir Majdak segretario di stato al Ministero all’agricoltura spiega: “Nonostante tutte le difficoltà del settore, la produzione di cereali e quella di olio di semi supera il fabbisogno interno, sarà necessario intervenire nelle strutture per il loro immagazzinamento”. Non soddisfa la richiesta nazionale invece la produzione di carne e verdure che arriva al 70 o 60 per cento e quella di latte che non raggiunge il 50 per cento. Latte che è l’alimento più consumato dal croato medio che annualmente ne usa in media 60 litri; seguono pane con 45 chilogrammi e via di seguito patate 30, carne 23, banane e mele 12, olio 10 e riso 3 chilogrammi. Convinto che non ci saranno problemi con gli approvvigionamenti pure l’esperto di finanza Andrej Grubišić. “La Croazia assieme agli altri stati europei saprà superare la crisi grazie all’apertura dei mercati e allo scambio della merce”, dice l’economista e aggiunge: “Forse dovremmo abituarci a usare di meno determinati prodotti, rinunciare a qualche viaggio o cena al ristorante, utilizzare meno l’automobile ma credo che un’eventuale assalto ai supermercati non sia assolutamente giustificato”.
Lionella Pausin Acquavita