Il divieto di spostarsi, di lasciare il comune di residenza è la nuova ordinanza per contenere i contagi e il ministro degli interni, Božinović invita gli zagabresi che ieri, spaventati dal terremoto, hanno abbandonato la capitale di rientrare. Numerosi hanno parenti o seconde case sulla costa ma come ha affermato il capo dell’unita’ di crisi “il consiglio e’ quello di tornare a Zagabria per il bene loro e per quello dei cittadini di quelle piccole località, dove non esistono strutture adeguate per far fronte a nuove emergenze”. Rispetto a ieri 52 contagi i più. 306 il numero complessivo delle persone infette ma potrebbero essere ancora di più perché si lavora a rilento nei tre laboratori della capitale in quanto due sono stati danneggiati dal terremoto. Va detto anche che dopo quello di Osjek un centro analisi e’ entrato in funzione pure a Fiume. Da oggi in tutto il paese, chiusi i mercati all’aperto, orario ridotto di un’ora per i negozi alimentari e nuovi codici di comportamento per chi si reca in banca, posta o farmacia. Oltre che al coronavirus il paese deve fronteggiare pure le conseguenze del terremoto. 27 le persone ferite, 18 in modo grave ma sono ingenti i danni materiali. Più di 250 gli edifici del centro storico di Zagabria risultano danneggiati; tra questi ricordiamo anche le sedi di Parlamento e governo,la Cattedrale, la Facoltà di giurisprudenza, le cliniche di Jordanovac e Šalata. “I pazienti sono stati accolti da altre strutture” ha detto il ministro alla sanità Beroš mentre una sessantina di persone con gli alloggi inagibili sono ospitate nella Casa dello studente.
Lionella Pausin Acquavita