Dalla prima scossa di 5 gradi Richter registrata alle 6 e 30 del 28 dicembre scorso sono stati addirittura 634 i movimenti tellurici superiori ai 2 gradi registrati nella Banovina. Quello maggiore e che ha arrecato i danni più gravi causando la morte di 7 persone con magnitudo 6.2 esattamente un mese fa, il 29 dicembre alle 12 e 20 circa. Epicentro Petrinja ma colpite pure l'area di Sisak, Glina, in poche parole un territorio che si estende su una quarantina di chilometri quadrati, territorio povero e già segnato dai fatti bellici di una trentina di anni fa. Delle oltre 40 mila segnalazioni di danni a case e immobili in genere, almeno la metà sono inagibili o fortemente danneggiate, in parte perché strutture di antica costruzione, in parte perché nella ricostruzione del dopoguerra - e su questa è stata aperta un'inchiesta - non sono state rispettate le regole antisismiche, ma anzi si sarebbe speculato sulla qualità di materiali e lavori.
Grande è stata la solidarietà immediata dimostrata da vari paesi ma in primo luogo dai cittadini croati: 12 mila i volontari dei vigili del fuoco o di altre unità della protezione civile che in questo mese si sono dati il cambio nello sgombero di macerie, dell'allestimento dei campi, nella preparazione dei pasti e cosi via chi non è accorso sui luoghi è impegnato nella raccolta di aiuti che giornalmente continuano ad arrivare ai terremotati in neanche 4 settimane sono stati raccolti più di 91 milioni di kune, 12 milioni di euro circa. La zona, nonostante tutte le difficoltà, si sta pian piano riprendendo, riaprono dove possibile i negozi e le imprese artigianali, gli allevamenti; si stanno vagliando le possibili strutture alternative per ospitare scuole ed asili in gran parte andati distrutti. Si guarda con speranza anche a Zagabria e all'approvazione da parte del Parlamento della Legge sulla ricostruzione, normativa che - ricordiamo - è stata rivista ed esenta le regioni e i cittadini colpiti a partecipare alla riedificazione che invece è ora garantita con il solo sostegno finanziario dello stato. (lpa)

Foto: Vanja Bašić/RTL
Foto: Vanja Bašić/RTL