Sono una decina le scosse di terremoto registrate da ieri sera a questa parte nell'area di Petrinja e Sisak già duramente colpite dal sisma del 29 dicembre scorso. La più forte di magnitudo 3,5 Richter è stata avvertita ieri sera alle 19,00, poi alle 3.00 della notte scorsa, un'altra di 2,9 gradi. E stamane alle 9.19 una scossa di 2,7 gradi Richter è stata avvertita nel rione zagabrese di Remete. Secondo i sismologi quest'ultima scossa sarebbe un seguito del devastante terremoto che il 22 marzo scorso aveva colpito Zagabria, quindi non c’entrerebbe con il sisma di Petrinja Sisak e Glina. Intanto in quest'ultima area continuano a pervenire aiuti da tutta la Croazia. In giornata è previsto l'arrivo di un convoglio partito da Sebenico, di roulotte e container che fungeranno da abitazione a quelle famiglie rimaste senza casa, ancora in attesa di una sistemazione. E i militari dell'esercito sono continuamente impegnati nell'innalzamento delle tende. Nel centro di Petrinja, praticamente raso al suolo, il compito più arduo è la preparazione dei pasti caldi per la popolazione. Ieri la cucina da campo ne ha sfornati 5.000, oggi altri 4.000 dunque un po' di meno poiché parte degli abitanti è stata dirottata verso altri punti di distribuzione del cibo. In tutti questi assembramenti è compito molto arduo il rispetto delle misure epidemiologiche. Ma i mali per la martoriata popolazione non finiscono qui: in diverse zone si sono improvvisamente aperte voragini della profondità e diametro di molti metri. Si teme che possano causare ulteriori danni alle abitazioni o addirittura inghiottirle.

Valemer Cusma

Foto: EPA
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