In seguito allo scandalo delle mail dal contenuto imbarazzante, scambiate al momento della stesura della Lex Agrokor, la vicepresidente del governo croato Martina Dalić ha rassegnato le dimissioni. Il premier Andrej Plenković, alla conferenza stampa congiunta tenuta oggi ha dichiarato che si è giunti di comune accordo a questa decisione.
Alla fine Martina Dalić ha dovuto gettare la spugna. Come lei stessa ha ammesso era diventata ormai una zavorra, una palla al piede per il governo di Andrej Plenković. Se non avesse accettato di farsi da parte avrebbe trascinato nel baratro tutto l'Esecutivo. E questo chiaramente il premier e le forze politiche della maggioranza non potevano permetterlo. Alla conferenza stampa congiunta tenuta a Zagabria Plenković ha lasciato intendere che le dimissioni della vicepremier e ministro dell'Economia sono state decise di comune accordo. Il premier ha avuto, come di prammatica in questi casi, parole di lode per il "grande contributo dato da Martina Dalić nel fronteggiare la crisi dell'Agrokor e impedire che questa avesse un effetto domino su tutta l'economia". Che la vicenda sia tutt'altro che conclusa lo confermano però le parole del Capo dello Stato, Kolinda Grabar-Kitarović, che ha detto di voler discutere con il premier della situazione per decidere come andare avanti.
Lo scandalo Hotmail con le conseguenti dimissioni della vicepremier è stato un autentico invito a nozze per l'opposizione che vorrebbe ora anche la testa del premier Andrej Plenković e di tutto il suo Esecutivo. Con il conseguente ricorso alle elezioni anticipate. Ma la maggioranza per il momento tiene duro. Il deputato italiano e vicepresidente del Sabor Furio Radin, ha confermato il sostegno delle minoranze al premier Plenković e agli sforzi del governo per salvare l'Agrokor.