Il nuovo testo allarga le competenze del Fondo per la ricostruzione al quale si aggiunge il Fondo per gli alloggi alle Contee di Sisak-Moslavina e a quelle di Karlovac ovvero alle aree in cui e’ stata proclamata la calamità’ naturale. Come spiegato in apertura della seduta parlamentare dal Premier Plenković, che auspica lo stesso consenso ottenuto alla prima approvazione della normativa, sono più di 36 mila e 600 le segnalazioni di danni ad immobili nella sola regione di Sisak e sugli all’ incirca 20 mila finora controllati almeno 7 mila sono inagibili se si aggiungono le altre 8 mila segnalazioni arrivate dalle altre aree è chiara l’ entità della catastrofe. Oltre che a illustrare le misure intraprese dall’esecutivo, per venire incontro alle necessità immediate del territorio e della popolazione Plenkovič ha fatto capire che le modifiche normative inglobano il principio della sussidiarietà e della solidarietà. È stata colpita principalmente un’area rurale e povera, già provata dalla guerra patriottica; anche perciò abbiamo voluto adattare il testo a questa nuova realtà dei fatti” ha spiegato Plenković riferendosi alle numerose critiche su una presunta discriminazione dei cittadini che a Zagabria o a Sisak devono partecipare finanziariamente, con il 20 per cento, alla ricostruzione delle proprie case mentre quelli di Petrinja o Glina -definite aree meno progredite- no. “Il modello 60-20-20 che ripartisce le spese di ricostruzione della abitazioni, tra – rispettivamente - Stato, Contea e fruitore sono sarebbe un modello variabile” ha fatto capire Plenković aggiungendo che dove non ci potranno essere i contributi regionali o individuali interverrà lo stato. Ma è proprio questa flessibilità- che da adito a nuove decisioni discriminanti come pure a prevaricazioni e malversazioni ad essere criticata dai partiti di opposizione.
Lionella Pausin Acquavita