Attualmente, sono 4 mila e 900 i casi attivi in Croazia con 2 mila 48 persone ricoverate di cui 185 collegate al respiratore. Le nuove 43 vittime portano a 4 mila 446 il numero dei morti dallo scorso febbraio in qua mentre in questi undici mesi nel paese si sono segnalati complessivamente 221 mila contagi. Numeri in calo ma da prendere con cautela vista l’alta mobilità dovuta al terremoto e alle festività e ora anche al rientro al lavoro di numerose categorie che come suggerito dagli esperti si erano prese un riposo prolungato nella pausa di fine anno. Lunedì 18 gennaio dovrebbero riaprire le porte pure le istituzioni scolastiche dopo una proroga delle vacanze invernali. E mentre il ministero all’istruzione sta vagliando la situazione e sembra propendere per le lezioni in presenza dall’Unità di crisi nazionale fanno capire che si dovrebbe iniziare con la cosiddetta "variante B" ovvero presenza a rotazioni con gruppi di alunni a casa ed altri a scuola. Tutto chiaro invece per quanto riguarda la Regione Istriana. Come stabilito da Protezione civile e vertici regionali il "modello A", ovvero tutti a scuola, sarà adottato solamente per le classi inferiori ovvero dalla prima alla quarta elementare. Il "modello C" - ossia scuola a distanza - invece dalla quinta all’ottava e per le tutte le Scuole medie superiori. “Un decreto che avrà valenza fino al 31 gennaio prossimo, ma che potrà, a seconda della situazione, venir prorogato ulteriormente” fanno sapere a Pola. Nelle ultime 24 ore la penisola segnala 40 nuovi infetti su 610 tamponi analizzati. Sono 262 i casi attivi in regione con 52 persone ospedalizzate e 5 collegate al respiratore.
Lionella Pausin Acquavita
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