"Dai 12 ai 14 per cento di nascite in meno del 2020" queste le previsioni che i demografi croati fanno per l'anno in corso. Niente baby boom da quarantena dunque e a confermarlo sarebbero i dati rilevati negli ultimi mesi sia in Croazia - dove comunque ultimamente veniva registrato un calo annuo di mille neonati - sia in altri paesi che hanno uno status economico migliore. Per il 2021 gli esperti ipotizzano 33 mila nascite contro le 37 mila precedentemente pronosticate. E sarebbe tutta colpa del virus poiché stress, paura e incertezza sul futuro non hanno aiutato a compiere quel miracolo inizialmente previsto. Naturalmente si tratta di previsioni a livello nazionale e che variano da regione a regione. La Contea di Sisak-Moslavina - quella colpita dal terremoto dello scorso dicembre per intenderci - segnala un incremento delle nascite con una ventina di neonati in più. Tra sette anni - dicono- una completa prima elementare, ma comunque sempre troppo poco per migliorare il trend negativo e la quarantina di classi perse nel 2019 con solo 36 mila neonati, ben 900 in meno dell'anno precedente. E va aggiunto che quello era stato un anno di grandi attese visto il successo della nazionale di calcio al campionato mondiale. Successi sportivi, spiegano gli esperti, solitamente contribuiscono all'aumento della natalità e così è stato anche in quella occasione, ma il 33 per cento di neonati in più a nove mesi dalle finale Francia-Croazia non sono riusciti a migliorare il quadro complessivo ed elevare i numeri finali.
Lionella Pausin Acquavita
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