Alla fin fine, nonostante gli allarmismi su qualche buco nelle presenze, il bilancio turistico dei primi otto mesi dell’anno in Croazia segna indici positivi rispetto all'analogo periodo del 2023.
I dati sono stati esposti dal ministro Tonči Glavina: gli arrivi sono stati pari a 16,8 milioni di villeggianti, superiori del 4 per cento rispetto allo scorso anno, e i soggiorni pari a 89 milioni e mezzo, con un aumento dell'1 per cento.
Per quanto riguarda gli effetti finanziari a carico dei villeggianti stranieri, le proiezioni fino alla fine del 2024 parlano di 15,2 miliardi di euro, il 4 per cento in più rispetto all'anno scorso.
Guardando alla provenienza, sono sempre in testa i villeggianti tedeschi, con un lieve calo rispetto all'anno scorso. Al secondo posto i turisti nazionali seguiti, da sloveni, austriaci e polacchi. Spariti dalla Top 5 gli italiani, in calo del 5 per cento su base annua. Rispetto al 2019 la flessione risulta di addirittura il 23 per cento. Il ministro ha comunque tenuto a sottolineare che l’aumento dei numeri non rappresenta più la priorità per il governo, in quanto l'attenzione ora si sposta sul prolungamento della pre e post stagione e sul miglioramento del’ offerta. Il ministro si è pure soffermato sul fenomeno del “sovraturismo”, che in vari paesi ha scatenato la protesta della popolazione residente, sottoposta condizioni di vita difficili nei mesi estivi a causa delle località sovraffollate. “È necessario arrestare la crescita dei posti letto”, ha sottolineato il ministro, “e adottare un modello sostenibile con una revisione della normativa, misure fiscali e pianificazione urbanistica“.
Valmer Cusma