Portare dall'attuale 25 per cento al 5 la tassa su assorbenti, tamponi e prodotti per l' igiene intima femminile" questa l' iniziativa presentata la scorsa settimana da alcune parlamentari croate. "Al Sabor è in corso la raccolta di firma per modificare la normativa sulle tassazioni già sottoscritta dalle deputate del centro-sinistra, ma anche da quelle del Most/Ponte e del Movimento patriottico" ha spiegato Anka Mrak Taritaš una delle promotrici della petizione. Iniziativa che vede in prima linea pure la dietina, Katarina Nemet che ha invitato tutte le colleghe a far fronte comune per raggiungere un obiettivo comune a tutte le donne, non solo croate ma anche europee. E' dal 2007, infatti, che le normative UE consentono agli stati membri di ridurre la cosiddetta Tampon Tax ma nonostante ciò sono numerosi gli stati membri che continuano ad applicare l'aliquota alta, in una decina l'IVA supera addirittura il 20 per cento. "Un bene di prima necessità e non un lusso che viene tassato come fosse un tartufo pregiato, un gioiello" e' stato detto nei mesi scorsi anche in seno ad altri parlamenti nazionali dove e'stato avviato il processo di detassazione tra i quali Germania,Italia e anche Slovenia. Tra i paesi più virtuosi la Francia e la Spagna che nel 2019 ha ridotto l' IVA al 4% e l' Irlanda addirittura allo zero.

Lionella Pausin Acquavita

Foto: EPA
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