Un’estate caratterizzata da polemiche nelle due località dell’entroterra istriano che -ricordiamo - assieme a Pola e a Dignano hanno spodestato la Dieta democratica istriana che le guidava da un trentennio. Non c’è pace a Pinguente, dove i socialdemocratici che sostenevano la candidatura di Damir Kajin a sindaco, e che assieme alla lista indipendente di Dean Prodan formano la maggioranza in Consiglio, non risparmiano critiche nei confronti del primo cittadino. “Avrebbe disatteso le promesse fatte e gli accordi presi”, dicono gli esponenti locali del SDP e affermano che con Kajin non c’ è comunicazione, manca la volontà di avviare i progetti concordati e volti al cambiamento e rincarando la dose lasciano intendere di non fidarsi. “Visto il suo percorso politico, potrebbe essere il cavallo di Troia con cui la Dieta democratica istriana cerca di riprendere il potere in città”.
Accuse fermamente respinte e definite assurde dal diretto interessato che naturalmente non nega il suo passato quale uomo di punta della DDI, ma ricorda pure il non facile “divorzio” con i regionalisti istriani. Per Kajin - che sin dall’inizio ha rigettato ogni forma di revanscismo e di ritorsione nei confronti delle strutture amministrative - le polemiche di queste ultime settimane sono una tempesta in un bicchiere d’acqua ed è convinto che le cose si rimetteranno a posto molto presto.
Altro caso invece a Pisino dove a settembre si ritorna al voto per rieleggere il Consiglio cittadino dopo che nei primi tre tentativi non si è riusciti a portare a termine la seduta costitutiva dell’organismo. Ricordiamo che i quattro consiglieri della piattaforma Možemo /Possiamo, del sindaco Suzana Jašić, hanno rifiutato l’idea di una presidenza a rotazione proposta dai sei rappresentanti dietini; proposta che non ha però ottenuto nemmeno i favori dei rimanenti tre consiglieri: l’indipendente Željko Mrak e quelli del SDP e HDZ.
Lionella Pausin Acquavita