“Una situazione che ha colpito umanamente Krstičević che però non ha alcuna responsabilità politica. Rispetto la sua decisione e anche perciò ho accettato le sue dimissioni” così il premier Plenković che però non intende sostituire l’ormai ex ministro della difesa. Da qua alle parlamentari che si svolgeranno il prossimo luglio il dicastero sarà guidato da uno dei segretari di stato.” Oltre che al ministro sono legato all’uomo e amico Krstičević ” ha aggiunto il capo del governo giustificando la sua reazione emotiva e l’annuncio delle dimissioni arrivate subito dopo l’incidente aereo nei pressi di Zara e la morte di due giovani piloti dell’esercito croato. “Krstičević è stato testimone di altri fatti tragici che lo hanno colpito umanamente e la sua decisioni di prendersi una pausa va rispettata” ha detto ancora il capo dell’esecutivo che incalzato da alcune domande ha commentato pure le recenti dichiarazioni del capo dello stato, Zoran Milanović. “Il suo comportamento è identico a quello del passato. Bugie e false verità sono una costante del suo carattere e della sua carriera politica” ha detto Plenković riferendosi ad alcune affermazioni in cui Milanović nominava alcuni membri delle rispettive famiglie. Per quanto riguarda l’abbandono di Milanović della cerimonia di Okučani in occasione dell’anniversario della liberazione della Slavonia occidentale, Plenković ha dichiarato che le provocazioni di alcuni appartenenti al HOS con il motto ustascia “ Za dom spremni -Per la patria pronti” erano prevedibili dopo che alla precedente cerimonia di Jasenovac, Milanović aveva dichiarato che la lapide con il nome dei caduti nella guerra patriottica andava buttata via”. Una lapide- ricordiamo- in cui era stato scritto però dal stesso motto del periodo di Ante Pavelić.
Lionella Pausin Acquavita