Per Plenković si tratta di una situazione che non può venir tollerata. “Una minaccia chiara e precisa alla quale dobbiamo reagire“ ha detto il premier dopo aver visitato stamattina l’area di Jarun dove è precipitato il drone. “Fortunatamente i danni sono stati limitati e non voglio nemmeno pensare cosa sarebbe potuto accadere in questa zona abitata da più di 4 mila 500 studenti, con numerosi bar, club e centri di ristoro. Oggi sarà sottoposta a dettagliata analisi la parte centrale del relitto dalla quale si spera di ricavare ulteriori particolari e soprattutto capire -si spera - il preciso luogo di partenza. Il drone è stato lanciato dalle zone di guerra dell’Ucraina, ma non è ancora chiaro se apparteneva alle forze militari russe o a quelle ucraine. “Un errore casuale o un gesto premeditato è la domanda alla quale dobbiamo dare risposta” ha affermato Plenković che ha rilevato di aver richiamato alla responsabilità i vertici dell’Alleanza Atlantica chiedendo “com’è possibile che un velivolo attraversi lo spazio aereo di ben tre stati NATO senza destare l’allarme dovuto e avviare i protocolli previsti per casi del genere”. Confermando carenze del sistema antiaereo croato Plenković è stato particolarmente duro nei confronti dell’Ungheria. “Sono stato io ad informare Orban di quanto accaduto dopo che il drone ha sorvolato per una quarantina di minuti lo spazio del suo paese” ha detto il premier croato.

Lionella Pausin Acquavita

Foto: MMC RTV SLO/Foto: Damir Krajač/cropix, Fernando.tassone/wikimedia Commons
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