Ci risiamo. A questo punto si potrebbe pensare che il mancato rispetto del bilinguismo a Pola non sia più una semplice dimenticanza o distrazione, ma qualcosa di molto più grave. Non c’è una parola di italiano sul manifesto che annuncia il concerto del tenore Zoran Tomaić, sabato 6 aprile, al Teatro popolare istriano, con in repertorio brani lirici di compositori italiani come Pergolesi, Bellini, Di Capua e altri. Da notare inoltre che lo stesso tenore ha studiato in Italia. Fatto ancora più grave, trattandosi del teatro con l'appellativo di istriano, cioè dell'Istria di cui il 29 marzo prossimo sarà celebrata la Giornata dello Statuto che di fatto sancisce e proclama urbi et orbi il bilinguismo nella regione. Ci si chiede a questo punto a cosa sia servito il recente incontro sulla problematica, tra i vertici della Comunità degli Italiani e due alti esponenti dell'amministrazione cittadina. Vale a dire il presidente del Consiglio municipale Tiziano Sošić di nazionalità italiana, e la vicesindaco Elena Puh Belci con delega per la Comunità nazionale italiana che evidentemente stentano ad attuare i buoni propositi proclamati. E non c’è più traccia del lodevole progetto SAMPLE finanziato con i fondi europei, ideato da Viviana Benussi all'epoca quando nella scorsa legislatura era vicepresidente della Regione istriana. Da Bruxelles erano arrivati 30 mila euro per corsi di italiano per i dipendenti dell'amministrazione cittadina e per una maggior presenza dell'italiano nella segnaletica e cartellonistica stradale, sulle scritte e indicazioni agli ingressi degli uffici nonché' nei documenti e moduli ufficiali. Sarebbe senz'altro interessante visionare la relativa rendicontazione.
Valmer Cusma