In Croazia si preannunciano due settimane di accesa campagna elettorale in vista della seconda tornata delle Presidenziali in programma il 5 gennaio prossimo, alla quale parteciperanno il candidato del centrosinistra Zoran Milanović e il Presidente uscente Kolinda Grabar-Kitarović, appoggiata dal premier Andrej Plenković. Milanović, che alla prima tornata ha ottenuto la maggioranza relativa dei voti, ovvero il 29,55 per cento, ha già proposto alle emittenti televisive che trasmettono su tutta il territorio nazionale di organizzare un dibattito congiunto dei candidati alla presidenza alla vigilia del ballottaggio.
In quest'ambito il candidato del centrosinistra si è detto pronto a rispondere alle domande dei giornalisti su tutti i temi di rilievo per il Paese. Kolinda Grabar-Kitarović, che alla prima tornata ha ottenuto il 26,65 per cento dei suffragi, ha deciso intanto di sospendere temporaneamente la sua campagna elettorale nel periodo natalizio, rilevando che la politica non deve rubare il Natale ai cittadini.
I due candidati rimasti in lizza hanno anche inviato per il tramite di Facebook messaggi ai loro elettori. Zoran Milanović ha sottolineato di essere sufficientemente maturo e pronto a svolgere in buona fede il ruolo di Capo dello Stato. "Nessuno nella Croazia di cui sarà io il Presidente non si sentirà come cittadino di serie B", ha rilevato il candidato del centrosinistra.
Kolinda Grabar-Kitarović si è detta convinta, da parte sua, di avere buone possibilità di trionfare al ballottaggio. "Sconfiggeremo nuovamente l'arroganza, la disperazione e quanti non hanno a cuore gli interessi nazionali", è stato il messaggio del Presidente uscente.
Il cantante Miroslav Škoro, che puntava a essere la vera rivelazione di queste elezioni, non è andato oltre il 24,45 per cento dei consensi: una buona percentuale, ma insufficiente per andare al ballottaggio. Gli analisti ora si chiedono se Škoro, che è stato una sorta di candidato informale della destra, vorrà capitalizzare questi voti per avviare un progetto politico alternativo all'Accadizeta del premier Andrej Plenković nell'area di centrodestra. Non si esclude però che alla fine rimarrà soltanto una sorta di meteora nel firmamento politico nazionale e scomparirà dalla scena che conta senza lasciare traccia. Tanto più che la destra già abbonda di aspiranti leader sovranisti.
Osservando i risultati sul piano regionale, spicca la maggioranza assoluta dei voti, ovvero il 51,28 per cento, conquistata dal candidato del centrosinistra Zoran Milanović nella Regione istriana. Anche nella Contea litoraneo-montana si è imposto con Milanović con il 39,15 p.c.
dei suffragi. Anche a Pola e Fiume l'ex premier ha trionfato, come nella maggior parte delle località dell'area istroquarnerina. Kolinda Grabar-Kitarović, invece, si è imposta soprattutto in Dalmazia. Al primo turno l'affluenza alle urne è stata marcata, pari al 51,20 per cento.
Hanno votato oltre centomila elettori in più rispetto alle precedenti Presidenziali. E l'affluenza potrebbe risultare determinante anche per l'esito del ballottaggio.
(ds)
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