Una vittoria eccezionale definita storica poiché nessun candidato finora – ad eccezione di Franjo Tuđman passato due volte al primo turno- è riuscito ad avere un sostegno così ampio. Indubbiamente il più grande successo della carriera politica del vecchio - nuovo Capo dello Stato che ha ottenuto addirittura 100 mila voti in più rispetto a 5 anni fa e che infiamma i socialdemocratici che lo hanno sostenuto e che guardano – dopo la sconfitta alle parlamentari ed europee - con più ottimismo alle amministrative di maggio. Sebbene quasi rassegnato all’ insuccesso, l’HDZ - sicuramente-non s’aspettava una simile batosta. Quasi 50 punti percentuali di differenza sono difficili da digerire e nei prossimi giorni ci sarà sicuramente una resa dei conti interna per stabilire le responsabilità della debacle di Dragan Primorac. Milanović, che nel suo discorso ha ringraziato tutti per il sostegno ottenuto non dimenticando di nominare pure gli appartenenti alle minoranze nazionali, ha vinto in tutte le regioni del paese, anche nelle aree che sono tradizionali roccaforti del centrodestra e dell’HDZ come la Slavonia orientale e la Dalmazia ed ha registrato un consenso plebiscitario in Istria e Međimurije dove ha ottenuto rispettivamente il 90 e l’87 per cento dei voti. “Interpreto questa vittoria come un consenso al mio operato ma anche come un messaggio a quanti vorrebbero prendersi tutto”, ha detto Milanović riferendosi chiaramente al governo e al suo nemico di sempre: il premier Plenković. Pronto a porgergli ancora una volta la mano il riconfermato Capo dello stato ha fatto capire che intende operare - forte del nuovo sostegno - con ancora maggiore decisione ed energia nei settori di sua competenza. E l’incognita della coabitazione è stato il tema più discusso nella serata elettorale specie dopo gli interventi di Primorac e Plenković, interventi per altro criticati perché assenti degli auguri di circostanza al neoeletto presidente. “Abbiamo preso atto della volontà dei cittadini. Non siamo bambini e non abbiamo il cervello di piccioni. Siamo persone serie”, ha tagliato corto il premier croato. Ritornando al voto va detto che l’affluenza alle urne si è attestata sul 44,1 per cento è che le operazioni si sono svolte in modo tranquillo e regolare. Non sono state registrate serie violazioni del silenzio elettorale. Segnalata qualche irregolarità che si è verificata sulle reti sociali. A Fiume, uno dei seggi è stato temporaneamente chiuso poiché un anziano è deceduto proprio mentre stava votando. Il collegio è stato comunque riaperto e tutti gli elettori hanno avuto modo di esercitare il loro diritto.
L.P.A.